Lutto, che parola complessa, fa quasi paura pronunciarla. Eppure tutti ne conosciamo il significato, tutti sappiamo il dolore e la sofferenza che recano con sé queste apparentemente innocue cinque lettere.
Ma perché si parla di fasi del lutto? Facciamo un passo alla volta, iniziando dal principio.
Tutti, una o più volte nella vita, siamo passati attraverso questo dolore. E spesso ci siamo chiesti: “Come si fa ad attraversare le normali fasi del lutto e ricominciare a vivere la propria vita?”. Non è facile, anzi all’inizio sembrerà una montagna insormontabile, ma non è affatto impossibile.
Quando ci troviamo davanti a un momento della vita così difficile, il primo impulso è quello di chiudersi in se stessi, di rinunciare al mondo che ci circonda perché tutto sembra aver perso improvvisamente senso.
Anche compiere le normali azioni della vita quotidiana inizia a richiedere uno sforzo enorme. Non abbatterti, fa tutto parte delle cosiddette fasi del lutto.
Vediamo di cosa si tratta.
Anche se il processo del lutto è diverso da persona a persona, esistono delle fasi attraverso cui tutti passiamo prima o poi, e hanno dei nomi e delle spiegazioni che ti aiuteranno ad individuarle e affrontarle nel modo più giusto per te.
Perdere qualcuno che amiamo è un colpo improvviso a cui nessuno è mai davvero pronto. Per questo l’incredulità, la confusione, sono la prima reazione possibile. In molti casi avviene un distacco dalla realtà, come se fossimo spettatori della nostra vita e non vi prendessimo realmente parte. Questa è la fase dello shock.
“È tutto vero? O sta accadendo nella mia testa?”. Se lo hai pensato almeno una volta allora sei nella seconda fase, la negazione. La perdita della persona casa sembra un brutto sogno, dal quale si spera di svegliarsi il prima possibile. A volte capita di continuare a cercare la persona che non c’è più, e di reagire con distacco e indifferenza se qualcuno ci parla di lei. Ricorda sempre che questa non è dimostrazione di debolezza, ma di umanità.
Quando il momento dell’incredulità è passato, ecco che arriva la rabbia. Una rabbia che viene da dentro e che sembra divorarti, ma che con il tempo puoi imparare a trasformare in energia e forza. La forza di rialzarti e trovare nuovi stimoli per reagire, anche grazie a una compagna fondamentale: l’empatia.
Quando realizziamo che nulla può portarci indietro la persona che abbiamo perso, sorge in noi il desiderio di ricominciare a vivere, ma senza dimenticare ciò che ci è accaduto. Qui inizia la negoziazione. Questa fase può essere caratterizzata da momenti di sconforto e sensi di colpa, ma con pazienza e forza di volontà si può arrivare a superarla, lasciando posto alla speranza.
Questo è il momento di lasciarsi andare e di fare spazio alla tristezza. Non è strano se durante questa fase tutto perde senso e non provi più interesse nemmeno per le cose che prima ti appassionavano. Ma c’è una cosa che puoi fare: trovare un professionista che ti aiuti a parlarne e ad esplorare le tue emozioni fino in fondo.
Questo è davvero il momento in cui guardiamo il nostro riflesso allo specchio e, dopo tutto quello che abbiamo passato, ammettiamo che la persona cara non tornerà più. La tristezza non scompare, il dolore neanche, ma impariamo a gestirli e questo dà un senso di pace profonda che ci consentirà di guarire davvero. Questa è l’accettazione.
L’ultima fase del lutto è la speranza. Ci si arriva dopo molta fatica e tanto dolore, ma questo non deve spaventarti. Giunti qui, avremo imparato a guardare alla nostra sofferenza con comprensione. Il dolore tornerà a tratti, anche la tristezza, ma saranno diventati parte della nostra vita e dunque non ci faranno più paura. Si tratta di equilibrio, e anche se ora ti sembra lontanissimo, arriverà e sarà una sensazione indescrivibile.
Giungere all’ultima fase del lutto non significa dimenticare chi ci ha lasciato. Significa capire che quella persona ha un posto nel nostro cuore e lo avrà per sempre, ma che è giusto lasciarla andare per poter intraprendere un nuovo capitolo della nostra vita.
Per approfondire le fasi del lutto e capire come una voce amica e preparata come quella di uno psicologo possa essere d’aiuto, ascolta gli episodi del nostro podcast Live and let die.